Le nuove previsioni sanzionatorie per le asseverazioni, previste dal comma 2 dell’art. 2 del DL antifrodi in materia edilizia approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, hanno suscitato la forte preoccupazione dei professionisti tecnici italiani, poiché rischiano di creare nuovamente difficoltà insormontabili in grado di bloccare il processo dei bonus edilizi, in particolare quello del Superbonus.
Tale inasprimento appare infatti insensato, considerando che, proprio per il “110%” – per cui da sempre sono previste le asseverazioni dei tecnici abilitati – la presunta percentuale di frodi è, secondo l’Agenzia delle Entrate, del 3% sul totale degli importi e non si hanno notizie di responsabilità dei professionisti su queste né di dichiarazioni false o infedeli.
La nuova norma è sproporzionata per le sanzioni penali, peraltro “aumentate” in caso di dolo, e palesemente inapplicabile nonché incostituzionale anche per l’indeterminatezza delle possibili falsità connesse alla “omissione di riferire informazioni”, che dovrebbero riguardare in maniera “rilevante” i requisiti tecnici del progetto.
Per queste ragioni, domenica 20 febbraio, la Rete Professioni Tecniche ha redatto un esaustivo “appunto” sullo stato dell’arte della problematica e, nella giornata di ieri, ha inviato una nota al Premier Mario Draghi contenente la richiesta del ritiro delle nuove sanzioni inerenti alle asseverazioni.
Parallelamente la FIOPA ha avviato un’azione di sensibilizzazione sul tema verso le forze politiche piemontesi e l’Ordine torinese si è celermente attivato per coordinare le numerose istituzioni piemontesi che, lo scorso novembre, hanno sottoscritto l’appello “Decreto antifrodi: necessari i controlli, ma no alla retroattività delle nuove misure”, che ha ottenuto un’ampia eco mediatica.
Il medesimo Ordine invita inoltre tutti i suoi iscritti a supportarlo concretamente in future azioni pubbliche, per difendere il proprio diritto al lavoro e la propria dignità.
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